misure cautelari dove come quando e perché

Misure cautelari: dove, come quando e perché – istruzioni per l’uso

 

Con le misure cautelari lo Stato può limitare la libertà personale di un innocente quando ricorrono determinati presupposti.

La libertà personale di un innocente può essere limitata esclusivamente in casi particolari e tassativamente previsti dalla legge.

Al di fuori di tali ipotesi l’eventuale restrizione è illegittima!

Contro gli abusi della cosiddetta “carcerazione preventiva” è data la possibilità all’imputato di ricorrere al tribunale del riesame.

Guarda il video per capire che cosa sono e come funzionano le misure cautelari personali

Quell’uomo ha truffato tante persone ed è ancora libero?

Questa è una della domande più frequenti che qualsiasi giurista riceve.

In molti, dopo aver visto un servizio televisivo che racconta una di reato “giornalisticamente” accertato, si chiedono come mai il “colpevole” non sia in carcere.

A questa domanda rispondo sempre evidenziando due aspetti:

  1. i processi si celebrano in tribunale e non in televisione, pertanto attendiamo una sentenza prima di giudicare;
  2. siamo tutti innocenti sino a quando non viene emessa una sentenza definitiva .

Il principio di non colpevolezza

La bussola di questa conversazione è il principio di non colpevolezza previsto dalla nostra Costituzione1:

“L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”.

Anche se si vieni colti in flagranza di reato si è innocenti sino a quando non è emessa una sentenza definitiva (per questo i termini delinquente o pregiudicato vanno usati con molta attenzione).

L’esempio del processo a “piede libero”

Tizio viene sorpreso mentre tenta di truffare due anziani, spacciandosi per un dipendente della società che eroga il gas.

Tizio, dunque, viene arrestato, giudicato per direttissima, condannato in primo grado e subito liberato.

Avverso tale condanna Tizio propone appello.

Nell’attesa che il processo faccia il suo corso, Tizio è libero poiché non è stata emessa alcuna misura cautelare.

Tizio, seppure colto in flagranza di reato, è innocente poiché non è stata emessa una sentenza definitiva.

Solo quando la sentenza diverrà irrevocabile Tizio sarà un condannato, nel suo casellario risulterà l’iscrizione ed avrà un precedente penale.

Ma la conseguenza più importante è che Tizio solo alla fine di tutto il processo sconterà la pena, e (forse) andrà in carcere.

Prima di questo momento, Tizio è innocente ed un innocente non può stare in carcere.

Tuttavia, a questa importante regola vi è una eccezione, ossia le misure cautelari.

Attraverso le misure cautelari è data la possibilità allo Stato di poter limitare la libertà personale di un innocente quando ricorrono determinati presupposti.

Le misure cautelari – l’eccezione alla regola

È utile ribadirlo che le misure cautelari rappresentano l’eccezione e si applicano con molta attenzione e sempre nel rispetto dei presupposti indicati dalla legge2, valutando i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari.

La valutazione dei gravi indizi di colpevolezza

Quindi, nel caso in esame, occorre chiedersi se contro Tizio vi sono gravi indizi di colpevolezza3.

Per comprendere il discorso è sufficiente immaginare il seguente scenario:

I vicini di casa dell’anziano hanno visto Tizio mentre mentre tentava di entrare in casa di quest’ultimo, spacciandosi per un dipendente dell’azienda che si occupa dell’erogazione del gas.

I gravi indizi di colpevolezza, pertanto, sono presenti.

L’analisi delle esigenze cautelari

Superato l’accertamento dei gravi indizi di colpevolezza, occorre valutare le esigenze cautelari4.

Tornando all’esempio di cui sopra, occorrerà comprendere se Tizio, da soggetto libero, può:

  1. inquinare le prove: Tizio potrebbe condizionare i testimoni oppure distruggere fonti di prova prima che vengano sequestrate?;
  2. scappare: e pertanto vanificare l’ipotetica condanna all’esito del processo? Se Tizio prende un aereo e scappa in Brasile, servirà a poco una condanna visto che non andrà in carcere;
  3. reiterare il reato o essere pericoloso per la società: Tizio se tenuto libero continuerà a truffare altri anziani?

Se ricorrono una o più esigenze cautelari, unitamente ai gravi indizi di colpevolezza, Tizio potrà essere privato della sua libertà, seppure innocente ed in assenza di una condanna definitiva.

Quale misura cautelare adottare: adeguatezza, proporzionalità  e gradualità

In ogni caso, il carcere resta l’ultima misura cautelare da adottare poiché la scelta della misura deve essere guidata dai principi di adeguatezza, proporzionalità  e gradualità.

Adeguatezza

Il giudice deve tener conto della specifica capacità della misura cautelare da scegliere in relazione alla tipologia e gravità delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto5.

Proporzionalità

La misura cautelare deve essere proporzionata alla gravità del fatto e alla sanzione che si ritiene possa essere inflitta6.

Gradualità

La custodia cautelare in carcere, cioè la misura cautelare più grave, può essere disposta soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata. Pertanto, prima di scegliere tale misura, il giudice dovrà valutare misure cautelari più lievi.

Un esempio di ragionamento per la scelta della misura cautelare personale

Applicando tali principi all’esempio di Tizio (accusato di aver truffato gli anziani), se quest’ultimo:

  • è incensurato;
  • se il luogo di commissione del reato è distante dalla propria abitazione;
  • se la condotta non risulta particolarmente grave;

anziché il carcere si potrà adottare la misura cautelare degli arresti domiciliari.

In altre parole, perché mai mettere in carcere Tizio quando gli arresti domiciliari sono una misura cautelare adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari, alla personalità del soggetto e al fatto-reato?

Quanto dura la custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari?

La custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari ha un inizio e una fine predeterminati dalla legge.

Questo perché, è opportuno ricordarlo ancora una volta, in custodia cautelare c’è una persona che ancora non ha avuto una condanna, una persona innocente sino a prova contraria.

Pertanto, se il procedimento penale non prosegue nella fasi successive, oppure se non si arriva ad una condanna definitiva entro un determinato tempo, l’imputato sarà scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare7.

L’imputato potrà così affrontare il processo da uomo libero e all’esito del suo calvario giudiziario potrà essere assolto o condannato, in quest’ultimo caso dovrà affrontare l’esecuzione della pena.

Detto in parole più semplici, non è possibile tenere troppo tempo in carcere o agli arresti domiciliari una persona che ancora non è stato condannata in via definitiva.

Il calcolo esatto dei termini massimi di custodia cautelare è complesso e pieno di variabili che vanno studiate per ogni singolo caso.

Se pensi che la tua custodia cautelare sia durata sin troppo, contattami per una consulenza personalizzata cliccando qui.

Schema di calcolo dei termini di custodi cautelare

Ad ogni modo, di seguito uno schema di calcolo dei termini di custodia cautelare preso dal sito “Money.it” che ringrazio per l’eccellente lavoro svolto.

FASE DEL PROCESSO TIPOLOGIA DELLA PENA DURATA MASSIMA CUSTODIA CAUTELARE
Indagini preliminari Edittale fino a 6 anni 3 mesi
Edittale tra i 6 e i 20 anni 6 mesi
Edittale superiore ai 20 anni (o ergastolo) 1 anno
Ordinanza che ammette il giudizio abbreviato Edittale fino a 6 anni 3 mesi
Edittale tra i 6 e i 20 anni 6 mesi
Edittale superiore ai 20 anni (o ergastolo) 9 mesi
Condanna in 1° grado Edittale fino a 6 anni 6 mesi
Edittale tra i 6 e i 20 anni 1 anno
Edittale superiore ai 20 anni (o ergastolo) 1 anno e 6 mesi
Tra la condanna di 1° e 2° grado e tra la condanna di 2° grado e il giudicato Condanna fino a 3 anni 9 mesi
Condanna dai 3 ai 10 anni 1 anno e 6 mesi
Condanna oltre i 10 anni (o ergastolo) 1 anno e 6 mesi
Altri gradi Condanna fino a 6 anni 2 anni
Condanna dai 6 ai 20 anni 4 anni
Condanna oltre i 20 anni (o ergastolo) 6 anni

Il tempo trascorso in custodia: il pre-sofferto cautelare

All’esito del processo, in caso di condanna, il tempo trascorso in custodia cautelare verrà sottratto alla condanna, cosicché Tizio dovrà scontare solo la pena residua.

In altre parole, seppure la custodia cautelare non è una pena anticipata, il tempo trascorso in custodia cautelare in carcere o ai domiciliari, verrà detratto dalla pena finale.

Così facendo, di fatto, Tizio sconta in anticipo la pena e all’esito del processo dovrà pagare solo il residuo della pena.

Infine, una volta che la condanna sarà definitiva, potrà essere chiesta la liberazione anticipata8 per il tempo trascorso in custodia cautelare.

Se sei interessato a saperne di più sulla liberazione anticipata puoi leggere quest’altro mio articolo.

Quali sono le misure cautelari personali?

Le misure cautelari personali sono quelle che incidono direttamente sulla libertà personale dell’indagato o sulla libertà di svolgere la propria attività lavorativa.

Le misure cautelari personali coercitive, cioè quelle che limitano la libertà personale sono:

  • divieto di espatrio9;
  • obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (cosiddetto “obbligo di firma“)10;;
  • allontanamento dalla casa familiare11;
  • divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa12
  • divieto e obbligo di dimora13
  • custodia cautelare in carcere14
  • arresti domiciliari15
  • custodia cautelare in istituto a custodia attenuata per detenute madri16
  • custodia cautelare in luogo di cura17

Le misure cautelari personali interdittive, cioè quelle che limitano la libertà di svolgere un’attività o una professione sono:

  • sospensione dall’esercizio della responsabilità genitoriale18;
  • divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali19;
  • sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio20.

Come posso impugnare l’ordinanza di custodia cautelare?

Spesso non viene fatto buon uso dei principi che dovrebbero guidare l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

E proprio per questo motivo è data la possibilità all’indagato di poter impugnare l’ordinanza di custodia cautelare21 innanzi al Tribunale del riesame, detto anche “Tribunale delle libertà“.

L’indagato ha dieci giorni di tempo dalla notifica dell’ordinanza di custodia cautelare per presentare la richiesta di riesame personale e far valutare la sua posizione al Tribunale del riesame.

Innanzi al Tribunale del riesame l’imputato potrà contestare tutto: dalla presenza dei gravi indizi di colpevolezza, sino alla scelta della misura cautelare adottata.

Se trascorrono i dieci giorni di tempo senza il deposito dell’istanza di riesame, l’ordinanza sarà “blindata” e potrai contestare la misura cautelare solo con fatti o avvenimenti nuovi rispetto a quelli presenti nell’ordinanza di custodia cautelare22.

La decisione del Tribunale del riesame

Il Tribunale del riesame all’esito dell’udienza camerale, cioè a porte chiuse senza pubblico, potrà:

  • confermare l’ordinanza e lasciare tutto immutato. Resti in carcere (o ai domiciliari) e dovrai attendere nuovi elementi per chiedere la revoca o modifica della misura cautelare personale;
  • riformare l’ordinanza di custodia cautelare e applicare una misura cautelare più lieve. Ad esempio si potrà passare dal carcere agli arresti domiciliari;
  • revocare la misura cautelare. Sei libero e affronterai il futuro processo da uomo libero.

Contro la decisione del Tribunale del Riesame23 è possibile presentare ricorso per cassazione entro dieci giorni dalla notifica della decisione del Tribunale del riesame.

E se alla fine del processo sono assolto, ho diritto al risarcimento l’ingiusta detenzione?

L’indagato che è stato privato della libertà nelle cautelare può, ovviamente, essere assolto.

Accadrà, dunque, che lo Stato avrà privato della libertà una persona innocente, ossia un imputato che all’esito del suo calvario giudiziario è stato assolto.

In questo caso, è data la possibilità all’imputato assolto di poter chiedere la riparazione per ingiusta detenzione24, cioè un risarcimento per la privazione della libertà ingiustamente subita.

Tuttavia non è così facile ottenerla poiché è necessario soddisfare determinati condizioni.

Se vuoi saperne di più puoi sulla riparazione per ingiusta detenzione clicca qui per leggere il mio articolo.

Conclusioni

Attraverso le misure cautelari è data la possibilità allo Stato di poter limitare la libertà personale di un innocente quando ricorrono determinati presupposti.

La libertà personale di un innocente può essere limitata esclusivamente in casi particolari e tassativamente previsti dalla legge.

Al di fuori di tali ipotesi l’eventuale restrizione è illegittima!

Contro gli abusi della cosiddetta “carcerazione preventiva” è data la possibilità all’imputato di ricorrere al tribunale del riesame.


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Note

  1. Art. 27 della Costituzione
  2. Art. 13 della Costituzione
  3. Art. 273 del Codice di Procedura Penale
  4. Art. 274 del Codice di Procedura Penale
  5. Art. 275, comma I, del Codice di Procedura Penale
  6. Art. 275, comma II, del Codice di Procedura Penale
  7. Art. 303 del Codice di Procedura Penale
  8. Art. 54 della legge n. 354 del 26 luglio 1975 – Ordinamento Penitenziario
  9. Art. 281 del Codice di Procedura Penale
  10. Art. 282 del Codice di Procedura Penale
  11. Art. 282 bis del Codice di Procedura Penale
  12. Art. 282 ter del Codice di Procedura Penale
  13. Art. 283 del Codice di Procedura Penale
  14. Art. 285 del Codice di Procedura Penale
  15. Art. 284 del Codice di Procedura Penale
  16. Art. 285 bis del Codice di Procedura Penale
  17. Art. 286 del Codice di Procedura Penale
  18. Art. 288 del Codice di Procedura Penale
  19. Art. 290 del Codice di Procedura Penale
  20. Art. 289 del Codice di Procedura Penale
  21. Artt. 309 e 310 del Codice di Procedura Penale
  22. Art. 299 del Codice di Procedura Penale
  23. Art. 311 del Codice di Procedura Penale
  24. Artt. 314 e 315 del Codice di Procedura Penale
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