Privacy e social network: il bug di facebook che apre le porte agli spioni
La privacy assoluta su facebook non esiste. Basta poco per accedere ad informazioni che pensavi fossero riservate. Ciò è dovuto al comportamento dei tuoi amici, che ti taggano in foto pubbliche.
Pertanto, esprimi sempre il tuo consenso alla pubblicazione e, soprattutto al tag, in caso contrario rischi di essere spiato (o addirittura perseguitato) da coloro che non sono trai i tuoi contatti.
Indice
Il caso
Il noto programma televisivo “Le Iene”, nella puntata del 14 ottobre 2018, ha evidenziato un possibile bug nella privacy del noto social network facebook.
Il servizio non mostra come mettere in atto tale pratica, tuttavia, basta una semplice ricerca su google per scoprire quanto sia facile carpire informazioni di un contatto facebook, del quale non siamo amici.
In cosa consiste tale pratica?
Non è questa la sede dove esporre le modalità pratiche con cui arrivare al medesimo risultato mostrato nel video de “Le Iene”
Ad ogni modo, ti basta sapere che un soggetto che non è tuo amico, utilizzando il tuo “profile_id” ed inserendo una determina url nel browser, può visualizzare i tuoi “mi piace”, conoscere i luoghi in cui ti sei registrato e vedere le foto in cui i tuoi amici ti hanno taggato.
Perché facebook permette tale intrusione?
Tutto ciò è possibile perché i dati, le foto ed i luoghi in cui ti sei registrato sono connessi con i tuoi amici, i quali, spesso, non hanno un livello di privacy alto quanto il tuo.
In altri termini, se Tizio che è tuo amico ti tagga in una foto, tale foto sarà visualizzabile sul tuo profilo solo dai tuoi amici, tuttavia tale immagine sarà pubblica sul profilo di Tizio e grazie al “trucco” visto nel video de “Le Iene”, anche un terzo potrà accedere a tale foto.
Come avrai capito, tutto dipende dai comportamenti dei tuoi amici, i quali, senza un adeguato livello di privacy rischiano di diffondere inconsapevolmente le tue informazioni.
Spiare le persone in questo modo è illecito civile o penale?
A mio avviso no, ma occorre fare delle precisazioni.
La legge tutela la privacy, sia con una legge ad hoc1, sia con uno specifico articolo del codice penale, rubricato “interferenze illecite nella vita privata”2.
Tuttavia, il bug di facebook non rientra in tale ipotesi, almeno sino a quando il terzo si limita a spiare, il discorso cambia nel momento in cui lo spione divulga le informazioni carpite.
In altri parole, la semplice visione non integra alcun illecito, poiché i dati visualizzati sono indirettamente pubblici a causa del sistema di interconnessione tra gli amici di facebook.
Pertanto, nel momento in cui accetti di usare facebook, devi essere consapevole che perdi un pezzettino della tua privacy e, soprattutto, accetti le regole del gioco
Lo spione, almeno, viola il contratto con facebook?
A mio avviso no, poiché con il “trucco” mostrato nel video non viene hackerato alcun sistema informatico, né viene forzato tuo profilo, né sono carpite informazioni private, secondo la nozione di facebook.
Allora chi è responsabile?
Parlare di responsabilità è molto relativo, come detto poc’anzi, se entri in facebook accetti le regole del gioco.
Tuttavia, facebook potrebbe tutelare maggiormente gli utenti disabilitando le chiavi di ricerca utilizzate nel servizio de “Le Iene”.
Come posso evitare che terzi vedano le mie foto?
Come avrai capito tutto dipende dai tuoi amici.
Nel momento in cui sei taggato in una foto pubblica, potenzialmente chiunque può vederti.
Pertanto, dovrai ricordare ai tuoi amici di non taggarti nelle foto o di impostare la visualizzazione “solo amici”.
E se il mio amico pubblica la foto contro la mia volontà?
Puoi agire civilmente o penalmente contro il tuo amico.
La pubblicazione delle foto richiede sempre il consenso del diretto interessato (salvo ipotesi particolari come per i personaggi pubblici).
La legge sulla privacy punisce con la reclusione fino a due anni chi esegue un illecito trattamento di dati personali tramite internet.
Posso agire contro lo spione?
Sino a quando il terzo si limita a visualizzare le foto, nulla puoi fare. Del resto, non saprai mai se ha visualizzato le tue foto sino a quando non ti contatta.
Nel momento in cui vieni contatto, invece, potrebbe scattare l’illecito.
Ad esempio, se lo spione dopo aver visualizzato le tue immagini inizia a perseguitarti3o ti ricatta per determinate informazioni carpite, allora tale condotta diventa penalmente rilevante.
In questo casi, la prima cosa da fare è querelare.
Puoi andare direttamente dalle forze dell’ordine o avvalerti della consulenza di un legale, che potrà meglio indirizzarti nella raccolta delle prove e nella redazione della querela.
Come posso dimostrare che lo spione mi perseguita?
La prima prova è la tua testimonianza, tuttavia da sola non basta, dovrai registrare e conservare le telefonate, il registro chiamate, i messaggi whatsapp e quant’altro utile per poter dimostrare che sei perseguitato.
Tutti questi elementi potranno entrare nel futuro processo, è provare la colpevolezza dello stalker.
Conclusioni
La privacy assoluta su facebook non esiste. Basta poco per accedere ad informazioni che pensavi fossero riservate. Ciò è dovuto al comportamento dei tuoi amici, che ti taggano in foto pubbliche.
Pertanto, esprimi sempre il tuo consenso alla pubblicazione e, soprattutto al tag, in caso contrario rischi di essere spiato (o addirittura perseguitato) da coloro che non sono trai i tuoi contatti.
Aggiornamento dicembre 2018
L’articolo “Privacy e social network: il bug di facebook che apre le porte agli spioni” è stato pubblicato sullo speciale di dicembre 2018 della rivista cartacea WinMagazine, il magazine di informatica e tecnologia più venduto in italia.
Ringrazio la redazione di WinMagazine per aver scelto il mio articolo.
Iscritto dal gennaio 2015 all’ordine degli avvocati di napoli.
Appassionato di nuove tecnologie e di tutto ciò che gravita intorno al diritto penale.