Quando scade l’appello penale? Come calcolare i termini
Quando scade l’appello penale?
Siamo ancora in tempo per depositare l’appello?
Cosa accade se non deposito in tempo il ricorso?
Continua a leggere l’articolo per capire quando scade l’appello penale e imparare a calcolare i termini delle impugnazioni penali
Indice
Guarda il video per capire quando scade l’appello penale
Lo scopo dell’appello penale (e delle impugnazioni in generale)
Il tuo processo penale si è concluso, il giudice ha pronunciata la sentenza: o che tua sia l’imputato, o che tu sia la vittima potrebbe accadere che la decisione del giudice non ti soddisfa.
Sei sei l’imputato, ad esempio, un sentenza di condanna sicuramente non sarà di tuo “gradimento”, magari ti aspettavi una pena più bassa o, addirittura, l’assoluzione.
Se sei la vittima del reato, invece, volevi la condanna dell’imputato oppure un maggiore risarcimento.
Ad ogni modo, contro un provvedimento decisorio che non ti “piace” è data la possibilità di impugnarlo e chiedere che un giudice diverso valuti la tua posizione.
Ovviamente nessuno può garantirti che andrà meglio, l’unica certezza è che per l’imputato non potrà andare peggio in virtù del principio del “divieto di reformatio in peius“1.
Per impugnare un provvedimento dovrai innanzitutto capire quando scade l’appello penale e comprendere se sei ancora in tempo per presentare l’impugnazione.
Quando scade l’appello penale ed entro quanto tempo si può presentare
Per impugnare un provvedimento penale occorre rispettare dei termini stabiliti dalla legge.
Pertanto, non potrai presentare l’appello quando ti pare e piace, ma ci sarà un termine ultimo entro il quale depositare l’impugnazione.
Se depositi l’appello dopo la scadenza del termine, cioè quando scade l’appello, la tua impugnazione sarà dichiarata inammissibile e la sentenza diverrà definitiva2.
Una volta che la sentenza diventa definitiva non si può fare più nulla o quasi: quando scade l’appello la partita è finita.
Il sistema di calcolo dei termini per le impugnazioni penali
La legge non prevede dei termini per impugnare fissi e prestabiliti per tutti i provvedimenti penali.
Al contrario, il sistema di calcolo dei termini delle impugnazioni penali varia in base alla tipologia di provvedimento e, soprattutto, in relazione alle modalità con cui verranno redatte le motivazioni della sentenza.
Il primo elemento da valutare è, appunto, la modalità con cui il giudice ha deciso di scrivere le motivazioni della sentenza3.
In base alla tempistica delle motivazioni avremo un diverso termine di scadenza per presentare il gravame.
Inoltre, la presenza o assenza dell’imputato al processo penale determinerà un’ulteriore variazione del termine finale4.
Infine, ricorda che tale sistema non trova applicazione per le impugnazioni cautelari, le quali hanno regole proprie e diverse dalle impugnazioni ordinarie5.
Come è fatta una sentenza penale: motivazioni e dispositivo
Il perché di questo sistema variabile, basato sulla modalità di redazione della sentenza è semplice: per impugnare un provvedimento occorre conoscere le motivazioni poste alla base delle decisione del magistrato.
Senza le motivazioni non ha senso parlare di appello o ricorso, solo dopo aver letto le motivazioni e compreso il ragionamento del giudice, si potrà valutare l’impugnazione penale.
Fatta questa premessa, occorre ora spiegarti come è fatta una sentenza penale e come si svolge l’ultima udienza di un processo penale.
La sentenza penale è composta, essenzialmente, da due parti:
- la motivazione della sentenza = le ragioni che hanno condotto il giudice a prendere una determinata decisione;
- il dispositivo = la sola decisione del giudice, detto anche “pqm”.
Giunti all’ultima udienza del processo, il giudice invita le parti a concludere, dopodiché il magistrato si ritira nel suo ufficio e decide.
Nel maggior parte dai casi, il giudice scioglie la riserva dopo qualche ora e rende pubblica la sua decisione.
In questo momento il giudice ha l’obbligo di pronunciare il dispositivo, ossia esplicitare la propria decisione.
Al contrario, non è obbligato a depositare in questo momento le motivazioni della sentenza: potrebbe farlo ma ha tutto il diritto di prendersi il tempo necessario per scrivere le ragioni del suo convincimento.
Il perché di tale facoltà è semplice: scrivere le motivazioni di una sentenza richiede tempo e impegno, e salvo ipotesi particolari, il giudice non è in grado di scrivere le motivazioni il giorno stesso dell’ultima udienza.
Avrà, invece, il diritto di prendere i termini per la redazione della sentenza e dopo settimane o mesi le motivazioni saranno depositate.
Solo leggendo, appunto, le motivazioni si potrà valutare la proposizione dell’impugnazione penale.
Ma soprattutto, in relazione i tempi del deposito delle motivazioni varierà il termine finale per presentare l’appello.
Esempio di dispositivo penale reso all’esito dell’ultima udienza
Esempio di sentenza penale con motivazioni e dispositivo
Sentenza con motivazioni contestuali – 15 giorni per impugnare
Quando il giudice, all’esito dell’ultima udienza, si ritira e poco dopo esce comunicando il dispositivo e le motivazioni della sentenza, si parla di motivazioni contestuali6.
In questo caso, dunque, il giudice è stato molto rapido poiché ha deciso ed ha anche scritto le motivazioni.
Non capita tanto spesso, ma per i processi più semplici può accadere che le motivazioni siano contestuali al dispositivo.
In tale scenario, le parti del processo potranno impugnare il provvedimento entro e non oltre 15 giorni7.
I 15 giorni cominceranno a decorrere dal giorno stesso dell’udienza8.
Esempio di calcolo dei termini per l’appello in caso di motivazioni contestuali
- 01.03.2024 ultima udienza, decisione del giudice con motivazioni contestuali;
- + 15 giorni – tempo per impugnare;
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 16.03.2024
Esempio di sentenza con motivazioni contestuali
Sentenza con motivazioni rese con termine ordinario – 30 giorni per impugnare
Il giudice, all’esito dell’ultima udienza, si ritira per deliberare e poco dopo esce comunicando il solo dispositivo e senza dire nulla in merito alla motivazioni.
In questo caso, il giudice si è preso i cosiddetti “termini ordinari” per depositare le motivazioni, pari a 15 giorni9.
In parole più semplici, il giudice non è stato in grado di motivare subito la propria decisione ed entro 15 giorni dall’udienza depositerà le motivazioni.
Questa è l’ipotesi più frequente, inoltre ricorda il giudice non è tenuto a indicare che si è preso i termini ordinari: non chiedere al cancelliere, rischi solo di fare un brutta figura.
Dunque, quando la motivazione non è contestuale e nulla viene detto nel dispositivo in merito ai termini per il deposito, sappi che il giudice si è preso 15 giorni per depositare la motivazione.
In tale scenario, le parti del processo potranno impugnare il provvedimento entro e non oltre 30 giorni10.
I 30 giorni per impugnare cominceranno a decorrere allo scadere dei 15 giorni che si è preso il giudice per depositare le motivazioni11.
Potrebbe accadere che il giudice deposita le motivazioni prima di 15 giorni, tuttavia questo per te è indifferente poiché i 30 giorni per impugnare cominceranno a decorrere esclusivamente dopo la scadenza dei giorni presi la redazione delle motivazioni.
Inoltre, ti ricordo che nessuno ti avvisa quando il giudice deposita la motivazione, dovrai andare tu a controllare in cancelleria.
Infine, potrebbe capitare che il giudice non riesca a depositare la motivazione entro i 15 giorni, in tale ipotesi verrà notificato alle parti l’avviso del deposito della sentenza e solo da questo momento inizieranno a decorrere i 30 giorni per impugnare il provvedimento12 13.
Esempio di calcolo dei termini per l’appello in caso di motivazioni con termini ordinari
- 01.03.2024 ultima udienza, decisione del giudice con solo dispositivo (non ci sono motivazioni contestuali);
- + 15 giorni per depositare le motivazioni (termine ordinario che non viene indicato nel dispositivo);
- 16.03.2024 ultimo giorno per il giudice per depositare le motivazioni;
- + 30 giorni per impugnare;
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 15.04.2024
Esempio di dispositivo nel quale il giudice si è preso i termini ordinari (senza indicare, appunto, i termini)
Sentenza con motivazioni rese con termine lungo – 45 giorni per impugnare
Il giudice, all’esito dell’ultima udienza, si ritira per delibare e poco dopo esce comunicando il solo dispositivo e specificando quanti giorni serviranno per la redazione della motivazione.
In questo caso, il giudice si è preso i cosiddetti “termini lunghi” per depositare le motivazioni, la cui durata massima è 90 giorni14.
In parole più semplici, il giudice non è stato in grado di motivare subito la propria decisione e pertanto entro il termine da lui deciso, che non potrà essere superiore a 90 giorni dall’udienza, depositerà le motivazioni.
Questo è ciò che accade per i processi più complessi, inoltre ricorda il giudice è tenuto a indicare nel dispositivo il termine “lungo” per il deposito della motivazione.
In questo caso, la motivazione non è contestuale, la redazione necessità di più tempo e il giudice indica esplicitamente il termine nel dispositivo per il deposito della motivazione.
In tale scenario, le parti del processo potranno impugnare il provvedimento entro e non oltre 45 giorni15.
I 45 giorni per impugnare cominceranno a decorrere allo scadere del termine indicato dal giudice per depositare le motivazioni16.
Potrebbe accadere che il giudice deposita le motivazioni prima del termine che ha scelto, tuttavia questo per te è indifferente poiché i 45 giorni per impugnare cominceranno a decorrere esclusivamente dopo la scadenza dei giorni presi la redazione delle motivazioni.
Inoltre, ti ricordo che nessuno ti avvisa quando il giudice deposita la motivazione, dovrai andare tu a controllare in cancelleria.
Infine, potrebbe capitare che il giudice non riesca a depositare la motivazione entro i termine dal lui stabilito, in tale ipotesi verrà notificato alle parti l’avviso del deposito della sentenza e solo da questo momento inizieranno a decorrere i 45 giorni per impugnare il provvedimento17 18.
Esempio di calcolo dei termini per l’appello in caso di motivazioni con termini lunghi
- 01.03.2024 ultima udienza con decisione del giudice con solo dispositivo (non ci sono motivazioni contestuali);
- + 60 giorni per depositare le motivazioni (termine lungo che viene indicato nel dispositivo);
- 30.04.2024 ultimo giorno per il deposito delle motivazioni;
- + 45 giorni per impugnare;
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 14.06.2024
Esempio di sentenza con con termini lunghi per il deposito (espressamente indicati dal giudice)
Avviso di deposito della sentenza le cui motivazioni sono state depositate oltre i termini
Decisione presa in camera di consiglio – 15 giorni per impugnare
Quando la decisione del giudice viene presa in camera di consiglio19, ossia attraverso una modalità d’udienza residuale rispetto all’udienza pubblica, il termine per impugnare è prestabilito e a nulla rileva quanto tempo si è preso il giudice per il deposito delle motivazioni.
In tale scenario, tanto potrebbe accadere che il giudice depositata le motivazioni contestualmente al dispositivo, oppure potrebbe accadere che si prende dei giorni per depositarle.
A prescindere da ciò che farà il magistrato, il termine per impugnare sarà sempre pari a 15 giorni20
I 15 giorni cominceranno a decorrere:
- in caso di motivazioni contestuali, dal giorno stesso dell’udienza;
- in caso di motivazioni NON contestuali, allo scadere del 30esimo giorno successivo alla data di udienza;
- infine, in caso di motivazioni NON contestuali e quando la motivazione non è depositata entro i 30 giorni, dalla notificazione dell’avviso di deposito del provvedimento21.
Inoltre, per i provvedimenti emessi in camera di consiglio vi sono norme speciali22 che mutano la decorrenza dei termini rispetto alla procedura generale, pertanto ti consiglio di approfondire e valutare il caso concreto per individuare l’esatto termine per impugnare un provvedimento emesso in camera di consiglio.
Esempio di calcolo dei termini per l’impugnare il provvedimento emesso in camera di consiglio
- 01.03.2024 udienza preliminare con provvedimento del g.u.p. di non luogo a procedere23(non ci sono motivazioni contestuali);
- + 30 giorni per depositare le motivazioni;
- 31.03.2024 ultimo giorno per il deposito delle motivazioni;
- + 15 giorni per impugnare
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 15.04.2024
Quando scade l’appello per il giudizio abbreviato? L’eccezione per il rito abbreviato
Nel caso di giudizio abbreviato, pur essendo tale decisione presa in camera di consiglio, non vale questo sistema24.
Qualora l’imputato dovesse scegliere di essere giudicato con il rito abbreviato si applicherà il normale calcolo dei termini previsto per le sentenze dibattimentali.
Questo perché la sentenza emessa al termine del giudizio abbreviato è assimilabile a quella dibattimentale.
L’assenza dell’imputato e l’aumento dei termini per impugnare
La presenza dell’imputato durante il processo penale non è necessaria, affinché il processo penale vada avanti è sufficiente che il giudice abbia la certezza che l’imputato sia a conoscenza del processo.
Quando l’imputato non presenzia e vi è la certezza che abbia conoscenza della pendenza del procedimento penale, viene dichiarato assente e il processo va avanti25.
In questo caso, se l’assenza perdura sino all’ultima udienza, i termini per impugnare che ti ho descritto poc’anzi sono aumentati di 15 giorni26.
Inoltre, non è importante l’assenza dell’imputato all’ultima udienza, ma ciò che rileva è la dichiarazione di assenza resa all’inizio del processo (ovviamente se vieni dichiarato assente all’inizio del processo e poi ti presenti all’ultima udienza, la tua assenza verrà revocata e sarai dichiarato presente).
Pertanto, in caso di dichiarazione di assenza dell’imputato, i termini per impugnare pari a 15, 30 o 45 giorni, saranno tutti aumenti di ulteriori 15 giorni.
Schema riepilogativo per capire quando scade l’appello penale
I termini per impugnare e la sospensione feriale
Il calcolo dei termini per impugnare cambia quando tali scadenze cadono durante la sospensione feriale.
Dal 1 a al 31 agosto le legge dispone che il decorso dei termini processuali è sospeso e riprende quando finisce il periodo di sospensione27.
Questo vuol dire che se il termine per impugnare cade durante il mese di agosto, i 31 giorni di agosto non vanno calcolati e il computo inizia a settembre.
Inoltre, la sospensione dei termini riguarda esclusivamente la presentazione dell’appello, al contrario i termini per il deposito della sentenza da parte del giudice dovranno essere rispettati a prescindere dalla sospensione feriale28.
Esempio 1 di calcolo dei termini per l’appello in caso di sospensione feriale
- 13.07.2024 ultima udienza con decisione del giudice con solo dispositivo (non ci sono motivazioni contestuali);
- + 15 giorni per depositare le motivazioni;
- 28.07.2024 ultimo giorno per il deposito delle motivazioni;
- + 30 giorni per impugnare da calcolare nel seguente modo:
- 29 e 30, luglio + (intero mese di agosto da non conteggiare) + dal 1 al 28 settembre;
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 28.09.2024
Esempio 2 di calcolo dei termini per l’appello in caso di sospensione feriale
- 18.07.2024 ultima udienza con decisione del giudice con solo dispositivo (non ci sono motivazioni contestuali);
- + 15 giorni per depositare le motivazioni;
- 02.08.2024 ultimo giorno per il deposito delle motivazioni;
- + 30 giorni per impugnare da iniziare a calcolare dal 1 settembre:
- = il termine ultimo per depositare l’appello è il 01.10.2024
Decorrenza del termine per impugnare diversa per l’imputato e il difensore
Quando la decorrenza del termine per impugnare risulta essere diversa per il difensore e per l’imputato, il termine da tenere in considerazione è quello che scade per ultimo.
Ad esempio, quando il giudice non rispetta il termine per il deposito, come accennato sopra, è prevista notifica dell’avviso del deposito delle motivazioni.
In questo caso accadrà che la data di notifica dell’avviso si diversa tra l’avvocato (che la riceva a mezzo p.e.c.) e l’imputato (che la riceve tramite l’ufficiale giudiziario).
In tale scenario, il termine da tenere in considerazione per il deposito dell’appello sarà quello che scade per ultimo, nel caso pratico i termini inizieranno a decorrere dalla notifica dell’avviso all’imputato, poiché quest’ultimo ha ricevuto per ultimo la notifica dell’avviso del deposito e pertanto il suo termine scade per ultimo29.
Cosa accade quando scade l’appello: scadenza dei termini e irrevocabilità della sentenza
Sino a quando non sono scaduti i termini per il deposito dell’impugnazione, la sentenza non è definitiva: l’imputato è ancora innocente, può presentare l’appello e sul casellario giudiziale non è scritto nulla.
Se, invece, i termini per l’impugnazione sono scaduti e non hai presento l’atto di appello, oppure lo hai presentato dopo la scadenza, la sentenza diverrà irrevocabile.
Precisamente, nel caso di mancato presentazione dell’appello, è tutto più semplice: la sentenza diventa definitiva dopo la scadenza dei termini30.
Nel caso, invece, di impugnazione proposta dopo la scadenza dei termini, accadrà:
- che la sentenza sarà diventata definitiva (questo già prima della proposizione tardiva dell’appello);
- verrà fissata l’udienza per l’appello e la tua impugnazione verrà dichiarata inammissibile.
Ricorda, inoltre, che nessuno ti avverte quando la condanna diventa definitiva, questo perché l’irrevocabilità dipende dal calcolo dei termini per impugnare e non è previsto nessun avviso!
Non confondere l’ordine di esecuzione31 emesso dalla Procura della Repubblica con l’irrevocabilità della sentenza.
Sul punto, vedo spesso molta confusione poiché diversi miei assistiti, facendomi leggere l’ordine di esecuzione della Procura lo definiscono “il definitivo”, tuttavia ciò è sbagliato.
La sentenza definitiva è il presupposto dell’ordine di esecuzione: la condanna diventa definitiva e poi, dopo diverso tempo, la Procura la mette in esecuzione, appunto con l’ordine di esecuzione.
La dimostrazione di quanto detto la leggi facilmente nello stesso ordine di esecuzione, il quale indica la data di irrevocabilità della sentenza, la quale è antecedente alla notifica dell’ordine di esecuzione emesso dalla Procura.
Conclusioni – Quando scade l’appello penale?
Il sistema per il calcolo dei termini per impugnare una sentenza penale si fonda sul deposito delle motivazioni da parte del giudice.
E’ molto importante conoscere tale sistema poiché in caso di errore c’è il concreto rischio di mettere a repentaglio la libertà del proprio assistito.
Per tale ragione, se ti stai chiedendo “Quando scade l’appello penale?“, ti sconsiglio di calcolare da solo il termine ultimo per l’appello, questo computo deve essere svolto da un avvocato così da evitare inutili rischi.
Pertanto, se sei stato condannato con una sentenza penale e vuoi sapere quando scade l’appello penale, valuta con l’aiuto di un avvocato se sei ancora in tempo per impugnare il provvedimento.
Iscritto dal gennaio 2015 all’ordine degli avvocati di napoli.
Appassionato di nuove tecnologie e di tutto ciò che gravita intorno al diritto penale.
Note
- Art. 597, comma III, del Codice di Procedura Penale
- Art. 648 del Codice di Procedura Penale
- Art. 544 del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1 bis, del Codice di Procedura Penale
- Art. 310 del Codice di Procedura Penale
- Art. 544, comma 1, del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1, lettera a) del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera b) del Codice di Procedura Penale
- Art. 544, comma 2, del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1, lettera b) del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera c) del Codice di Procedura Penale
- Art. 548, comma 2, del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera c) del Codice di Procedura Penale
- Art. 544, comma 3, del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1, lettera c) del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera c) del Codice di Procedura Penale
- Art. 548, comma 2, del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera c) del Codice di Procedura Penale
- Art. 127 del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1, lettera a) del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 2, lettera a) del Codice di Procedura Penale
- Art. 424 del Codice di Procedura Penale
- Art. 424 del Codice di Procedura Penale
- Cassazione Sezioni Unite, 15 dicembre 1992, in Giust. pen. 1993, III, 321, estensore Russo, 1665 – Per l’impugnazione delle sentenze emesse in primo grado in seguito ad un giudizio abbreviato, quando la motivazione non è redatta al momento della decisione, si applicano i termini di trenta e di quarantacinque giorni previsti dall’art. 585 comma 1 lett. b) e c) c.p.p. e non quello di quindici giorni previsto dalla lett. a) dello stesso comma per i provvedimenti camerali.
- Art. 420 bis del Codice di Procedura Penale
- Art. 585, comma 1 bis, del Codice di Procedura Penale
- Art. 1 della L. 742/69, così come modificato dall’art. 16 del D.L. n. 132/2014
- Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 745/19; depositata il 9 gennaio
- Art. 585, comma III, del Codice di Procedura Penale
- Art. 648 del Codice di Procedura Penale
- Art. 656 del Codice di Procedura Penale